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Torre Canne di Fasano

06 Giu 2020 @dmin

Torre Canne di Fasano è una frazione del comune di Fasano, a circa 8 km da Fasano, nel periodo estivo-autunnale ospita quasi 10.000 abitanti, nel periodo invernale-primaverile ospita quasi 400 abitanti
Località marina con spiagge di sabbia bianca e fine che rientra nel Parco naturale regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo istituito nel 2006.
Il clima di Torre Canne presenta un clima tipicamente marittimo grazie all’azione mitigatrice dell’Adriatico, con escursioni termiche stagionali meno spiccate.
Simbolo della frazione è il Faro costruito nel 1929 che illumina la costa, le scogliere e tutto il mare antistante.
Torre Canne deriva da un’antica torre di guardia posta a protezione delle coste dalle scorrerie dei Saraceni.
Situata nei pressi del faro, costruita nel XVI secolo e abbattuta dopo l’ultimo conflitto mondiale, la torre fu detta delle canne poiché situata nei pressi di un ampio canneto in parte ancora oggi esistente ed era alimentato dai numerosi torrenti che dalla collina sfocavano nella zona di Torre Canne (oggi ne rimangono due visibili, il Fiume Grande e il Fiume Piccolo). Proprio queste acque sorgive erano considerate curative tanto da essere denominate “Acque di Cristo” per la loro azione terapeutica.
Torre Canne è conosciuta per le terme L’uso delle acque di Torre Canne risale alla metà dell’800, con uno sfruttamento più intensivo a partire dal dopoguerra.
Dagli anni’80, la frazione è si è ingrandita, è stata costruita una chiesa ed è quindi cresciuta anche come località balneare.
Torre Canne riceve dal 2011 la bandiera blu che è un riconoscimento conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.
Il Pomodoro Regina è il nome di una varietà locale di pomodoro da serbo, coltivata tra Fasano e Ostuni, nei terreni salmastri litoranei del Parco delle Dune Costiere, da Torre Canne a Torre San Leonardo fino ad Egnazia, lungo l’antica via Traiana, viene raccolto a partire dal mese di luglio: una parte viene venduto fresco e una parte viene riposto in cassette dove subisce un appassimento fino all’inizio di settembre, quando il cotone è pronto per la filatura.
A questo punto i pomodorini, legati per il peduncolo con il filo di cotone a formare le ramasole, sono appesi alle volte delle masserie o delle case e vengono conservati fino alla fine del mese di aprile dell’anno successivo.
Un tempo il possesso di molte ramasole era un’espressione di prestigio sociale e di ricchezza familiare: le ragazze in età da marito che ne possedevano molte erano ambite.
Il nome di questo pomodoro si ispira alle caratteristiche del peduncolo, che crescendo assume la forma di una coroncina.
Le bacche sono piccole e tondeggianti. La buccia, piuttosto spessa – una caratteristica dovuta appunto all’acqua salmastra con la quale vengono irrigati gli orti vicini al mare – aumenta la conservabilità di questa varietà e la resistenza ai parassiti.

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